“Che palpiti di emozione quel pomeriggio quando sei arrivata, sembravi un pulcino smarrito. Eri un pulcino smarrito. Non sapevo se abbracciarti, parlarti. Già parlarti…ma come? Tu non parlavi la nostra lingua e io non parlavo la tua… Ti sei fidata…ci siamo capite. Ti ho visto piano piano sorridere e conquistare un pezzetto di mondo, quel mondo che ti è stato negato. Ti ho vista correre, giocare. Ho visto i tuoi occhi brillare di gioia e i tuoi abbracci sono stati per me il segno della tua libertà. Cosa resta di te in questo tempo? Resta la speranza di poter vedere ancora i tuoi occhi brillare di gioia e tenere ancora la tua mano nella mia come in un caldo abbraccio. Ciao a presto”.
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